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mercoledì 8 ottobre 2014

 

L’uncinetto è una delle più antiche tecniche di lavorazione del filato, un’arte intramontabile ed è da sempre considerato uno dei lavori più versatili e soddisfacenti.
E’ molto difficile risalire alla sua origine poiché gli esemplari antichi giunti sino a noi sono pochissimi. Dato certo è che la tecnica dell’uncinetto era diffusa in tutto il mondo, esemplari sono stati trovati in tutti i paesi in Europa ma anche in Africa, America e persino in Cina.
Quest’arte veniva lavorata secondo due tipi di tecniche su fini uncini con filati molto fini che producevano un delicato tessuto simile a trine, oppure con filati più spessi su grossi uncini dando origine ad un tessuto compatto e denso.

Questo secondo tipo di lavorazione veniva usato dai Cinesi per fabbricare bambole tridimensionali, dagli Africani che lo usavano per fabbricare i copricapi dei loro capi tribù, dai Turchi per creare cappelli e in Scozia per fare berretti e pesanti mantelli.
La tecnica di uncinetto più delicata ebbe origine in Italia attorno al XVI secolo, da alcune laboriose suore che  iniziarono ad utilizzare dei filati molto sottili per la creazione di preziosi pizzi per i paramenti sacri. Solamente nel XIX secolo si iniziò ad usare i pizzi per adornare la biancheria della casa e per la biancheria intima.

Nel XIX secolo  in Irlanda nacquero due tipi di lavorazioni del pizzo da due importanti signore Gray Porter e Mrs. Hand che fondarono rispettivamente a Carrickmacross e a Clones una specie di industria domestica per aiutare le famiglie più indigenti .Ancora oggi questi pizzi sono conosciuti come pizzo di Clones e pizzo di Carrickmacross.

 Famosissime sono le coperte "Old America", composte da quadrati lavorati all’uncinetto con gli avanzi di lana nate nei tempi dei pionieri in America quando la lana scarseggiava.
Più tardi in varie zone si sono sviluppati e perfezionati punti e tecniche di lavorazione particolari, come  il pizzo d’Irlanda, un lavoro all’uncinetto che imita preziose trine e che prende il nome dal paese dove è nato. Questo tipo di lavorazione consiste in una trina composta da motivi floreali, motivi a cerchi e motivi a ventagli che prendono rilievo su un fondo retinato con effetto di rombi, quadratini e foglioline.
Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 i merletti, rifiniti con preziose festonature ricche di pippiolini o di motivi vari, ebbero un enorme sviluppo soprattutto tra le signore della borghesia che crearono preziosi colletti, guarnizioni e mantelline con i quali ornavano i loro abiti.

Vi è poi la trina di Orvieto, conosciuta anche con il nome di Ars Wetana, nata nella città omonima ad opera di un gruppo di nobildonne. Ricorda molto il pizzo d’Irlanda ma  si distingue  da esso per la minuziosità dei particolari e per l’assenza di pippiolini. Il fondo di questo tipo di trina imita il tulle.

I lavori all’uncinetto si possono suddividere in due categorie ben distinte che prendono il nome dal tipo di uncinetto usato. Il più noto è il cosiddetto "uncinetto tedesco", che prevede una lavorazione in soli giri di andata e che a sua volta si suddivide in uncinetto semplice, uncinetto a forcella, uncinetto friulano, uncinetto o pizzo d’Irlanda. L’altra categoria prende il nome dall’uncinetto tunisino che ha una lavorazione che prevede giri di andata e giri di ritorno.

(tratto da http://home.islandcrosstitch.altervista.org/uncin.htm)


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